“Più giù c'è una cascata” dice Leo, spezzando un lungo silenzio. Tomas cerca l'amico, con gli occhi stretti a fessura per colpa del riverbero del sole di mezzogiorno sul dorso scintillante del fiume e sulle pietre bianche della riva. Leo sta indicando con il mento un punto imprecisato più a valle. È chinato sul secchio in cui nuotano sempre più lentamente le due trote, unico bottino di un'intera mattinata di pesca. I capelli neri, che si è appena bagnato, gli coprono parzialmente gli occhi, gocciolano sugli zigomi arrossati dal sole e sulle labbra imbronciate. Tomas lo sta fissando. Imbarazzato, distoglie lo sguardo...