Li avevano incontrati, alla fine, due giorni dopo aver appreso del loro arrivo a Fès: il poeta e il suo strano protetto coperto di blu, alla maniera dei Tuareg; il capo e il volto nascosti da un velo indaco che lasciava fuori gli occhi verdi pesantemente bistrati e incastonati nella pelle scura. Erano seduti davanti un caffè in Tala Kbira, nella calura della tarda mattinata, implacabile nonostante il graticcio di legno e paglia steso da un tetto e l'altro della stretta via, la più larga della medina, eppure... Persino nel variegato mondo della medina la stranezza della coppia saltava all'occhio: l'europeo dai sottili capelli biondi, quasi bianchi, spioventi sugli occhi, il collo della camicia aperta, l'antiquata cravatta slacciata, e l'uomo del deserto, dal cui largo caffettano sbucavano solo le mani delicate, femminee, caricate di pesanti anelli d'argento. Alain ...