Un secolo e mezzo prima della nascita di Cristo, nel cuore del Mediterraneo infuria una guerra spietata. Roma e Cartagine si fronteggiano in una lotta senza quartiere, con la consapevolezza che per gli sconfitti non potrà esserci un destino diverso dal completo annientamento. Mentre gli eserciti si scontrano con ferocia, un delitto minaccia di sovvertire gli esili equilibri che regolano il conflitto. Viriato, eroe della Lusitania, è vittima di un complotto tramato da un pugno di traditori. Tito Vibio Scirpus, soldato cartaginese passato al nemico, rievoca i momenti che precedono la morte del guerriero spagnolo e consegna ai posteri la cronaca degli avvenimenti. Ecco, allora, che sulla linea dell’orizzonte si distinguono gli stendardi delle navi puniche e della flotta romana, al seguito di Scipione Emiliano. I destini della battaglia sono ancora incerti mentre, nella testimonianza di Scirpus, le congiure e i tradimenti che hanno costellato gli eventi bellici si trasformano in un racconto sincero e appassionato. Un diario di campo generoso nel descrivere battaglie e avamposti militari, armi e strategie, amori e rancori di un’epoca che avrebbe plasmato nel sangue il destino dell’impero romano.