Omaggio alla Catalogna è certamente uno dei libri più appassionanti sulla guerra civile di Spagna. George Orwell era giunto a Barcellona nel dicembre 1936 «con la vaga idea di scrivere articoli per qualche giornale», ma si era arruolato quasi immediatamente nelle file repubblicane «perché a quel tempo e in quell'atmosfera sembrava la sola cosa che si potesse pensare di fare»: fu al fronte, visse le giornate del maggio 1937 a Barcellona, venne gravemente ferito nell'assedio di Huesca e riuscì a riparare in Francia, e di qui in Gran Bretagna, quando il P.O.U.M. (Partito Obrero de Unificación Marxista) fu messo fuori legge, alla fine del giugno 1937. Attraverso la lucida cronaca della sua drammatica esperienza, lo scrittore ci trasmette la sua progressiva disillusione nei confronti delle forze politiche, l'amarezza nel cogliere il netto mutamento d'atmosfera (dall'entusiasmo degli inizi al clima soffocante di sospetto e disgregazione), il fastidio fisico per la disorganizzazione con cui eran condotte le azioni di guerra, il disgusto per la deliberata deformazione della verità da parte della stampa e della propaganda, sia di destra che di sinistra. Omaggio alla Catalogna risulta così una delle testimonianze più significative su uno dei più gravi momenti della storia del secolo scorso, testimonianza tanto più toccante quanto più Orwell si sforza di mantenere uno stile freddo e preciso, lontano da ogni retorica. Dopo questo libro rileggerete La fattoria degli Animali con occhi diversi.