In quel suo vasto e attento studio sulla Tecnica del romanzo novecentesco, Joseph Warren Beach dice di questo libro: «Rex Stout, pur inserendo una considerevole vicenda nelle meditazioni retrospettive del protagonista, limita tuttavia in un modo particolarmente interessante le circostanze in cui quelle meditazioni hanno luogo. Il personaggio sta salendo le scale per raggiungere un appartamento dell'ultimo piano. Gli stadi della salita sono indicati da brani in corsivo messi in testa a ciascuno dei sedici capitoli, e quello che accade all'arrivo viene sbrigato brevemente alla fine del sedicesimo. Il corpo di ciascun capitolo consiste di quella parte della vicenda che il personaggio ripensa durante un breve tratto della salita. In tal modo tutta la vicenda passa per la sua mente nel breve tempo richiesto per salire quelle scale. È un'impresa tecnica molto interessante...». Rex Stout è lo scrittore dei gialli con Nero Wolfe protagonista. Questo suo romanzo, del 1929, precede la sua attività di giallista e forse ne è (la parola cade in taglio) il movente: per l'insuccesso che allora ebbe. Ingiusto insuccesso, come ogni lettore sarà in grado di giudicare.
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