Perché, in Italia, la letteratura italiana è (probabilmente) la meno conosciuta di tutte, la meno letta e quella considerata più noiosa? Diciamocelo tra noi, in confidenza: di tutto quello che avremmo dovuto imparare a scuola, ci sono rimasti in testa soltanto lunghe sequele di nomi e di date che non sembravo avere il minimo collegamento tra loro e titoli di libri che ci venivano presentati come importantissimi e di cui ci siamo ben guardati dal leggere una riga, se non in diaboliche antologie che sembrano concepite per raccogliere il peggio di ogni scrittore. Ma c'è qualche vecchio libro italiano che si può leggere con piacere? E' possibile ripercorrere o studiare, divertendosi, la storia della nostra letteratura? Confidenzialmente sì, a patto però di procedere con un metodo che permetta finalmente di scopire come e perchè in una certa data e in un certo luogo a un tale è saltato in mente di scrivere una certa cosa (e se poi questa certa cosa era un capolavoro tanto meglio). Questa Storia confidenziale della letteratura italiana è il percorso in nomi, luoghi e date della nostra letteratura dal cosiddetto «indovinello veronese» dell'800 al 1699.
Perché confidenziale? Perché parla di certi vecchi libri con segretezza e discrezione, chiama difficili i libri difficili e noiosi i libri noiosi e perché spiega con franca brutalità perché certi libri bisogna leggerli e perché certi altri è meglio non leggerli.