L'opinione di Friedrich Glauser sul romanzo poliziesco era di un «mezzo per diffondere idee ragionevoli». Quali siano nel Regno di Matto le idee ragionevoli pare meno sfumato, meno consegnato a un'atmosfera generale, che in altri racconti dello scrittore svizzero. Forse per il premere dei ricordi personali (Glauser fu internato in manicomio, ebbe esperienza di riformatori, conobbe il tormento di un padre burocrate e tiranno), forse per l'assedio, in quegli anni, della follia collettiva (nel '43 questo romanzo fu censurato di ogni riferimento a Hitler e il nazismo), di tali idee ne sono esplicite alcune: la pazzia come condizione più complessa della mera anormalità e amoralità, la psicoanalisi come terapia in sé inquietante e eversiva, la convinzione di una follia di massa accanto a quella individuale.