"C’era un mazzo di rose cremisi sul banco; e parevano chiazze di sangue. Il giudice era vecchio, talmente vecchio che sembrava sopravvissuto al tempo, ad ogni mutamento, alla morte… Da tre giorni sedeva in quell’aula di tribunale mal ventilata…”
Inizia così "Veleno mortale”, sesto romanzo poliziesco (quinto della serie Wimsey) di Dorothy Sayers. Inizia con un mazzo di rose rosse come il sangue, in un’aula di tribunale dove si sta decidendo della vita di una giovane donna imputata di omicidio. Un tocco di colore, ma anche una precisa annotazione storica e di costume che vale la pena di sottolineare. Dal secolo diciottesimo in poi, nelle mal ventilate e sempre troppo affollate aule dei tribunali inglesi, era invalsa l’usanza di deporre sul banco del giudice il "nosegay”, un mazzolino di fiori profumati che il giudice di tanto in tanto si portava al naso per non soccombere al puzzo di umanità. E pare che questa tradizione sia ancora viva.
NON APPENA SARA' POSSIBILE SARA' INSERITO FILESCDN