Dino Buzzati avrebbe voluto essere, del teatro, ospite a tempo pieno. "Il teatro è una cosa infernale" soleva dire, "il teatro mette l'uomo in una situazione completamente diversa dalla vita normale. Ed è per questo che è affascinante. Quando entri nel mondo del teatro, entri nella favola, entri nella fantasia, entri nel mito, entri nella droga. Il teatro è una droga." Il suo esordio risale al 1942 con un atto unico, "Piccola passeggiata", cui sono seguiti numerosi altri testi che hanno affiancato la produzione narrativa dei più celebri romanzi e racconti fino al 1966, con la commedia "La fine del borghese". Questo volume raccoglie tutto il teatro di Dino Buzzati, compreso il celeberrimo "Un caso clinico", derivato dal racconto "Sette piani", e un inedito. Il percorso testimoniato in queste pagine, che si snoda dagli anni della Seconda guerra mondiale all'epoca del boom economico, riflette un periodo di profondi mutamenti nel costume e nella società, che Buzzati interpreta nelle sue pièce, passando dal linguaggio levigato, traslucido con cui nei primi testi affronta tematiche esistenziali, allo stile più quotidiano e ironico, velato di grottesco sarcasmo, con cui negli anni Sessanta descrive la realtà sociale e i fatti di cronaca.