Mi svegliai di buon’ora e, dopo essermi sbarbato e vestito, mi misi a tracolla le macchine fotografiche e la varia attrezzatura, e salii in coperta per fotografare l’entrare della nave nel porto di Gothenburg. Non mi illudevo certo di fare dei capolavori da vendere a caro prezzo a una agenzia di stampa, ma poiché dovevo recitare la parte del fotografo zelante ed esperto, era necessario tenessi gli occhi ben aperti per essere pronto a scattare l’obiettivo su avvenimenti eccezionali, come la caduta di un passeggero in mare o una pizza della nave contro la banchina.