Scritto in uno stile incisivo e nervoso, L'ultimo mandarino è il secondo libro di una trilogia dedicata al dopoguerra nel Far East e iniziata con Il bandito cinese. L'azione si svolge nel gennaio del 1949 a Pechino, dove Jack Burnham, ex maggiore ex guerrigliero ed ex cristiano praticante, viene inviato dal governo americano per rintracciare un famigerato criminale della guerra giapponese. Sullo sfondo della vicenda un indimentricabile affresco di una città caotica, torturata e crudele: una Pechino con l'armata di Mao alle porte, e all'interno, bordelli fatiscenti, impressionanti corti di mendicanti, squallidi posti di polizia, ristoranti di lusso per stranieri accanto ai più miserabili tuguri. La caccia all'uomo del protagonista si trasformerà ben presto nell'avventurosa ricerca di un favoloso tesoro, un'immensa fortuna che sollecita la fantasia e le brame di un incallito ribelle come Jack.