Cesare Guarneri è stato un bambino felice fino alla nascita di Canio, nato un anno e mezzo dopo di lui. Un "soffio" di mesi che è diventato un'abissale ferita. Canio, per via di una naturale capacità di comunicare, è amato da tutti. Nessuno resiste al suo saluto, al suo sguardo simpatico, tutto gli viene perdonato. A Cesare invece si richiede responsabilità, giudizio, serietà nello studio del violino, che rappresenta una grande aspirazione della sua famiglia. Cesare affida le sue emozioni, la sua rabbia, i suoi sentimenti ai fumetti che disegna segretamente. Saranno proprio quelle storie, con il tratto graffiante e provocatorio delle immagini con cui le racconta, a sconvolgere - in modo del tutto imprevedibile - gli schemi in cui è incastrata la sua vita.