Tutte le case hanno un’anima. Possono emanare delle vibrazioni positive e rassicuranti, oppure possono avere qualcosa di oscuro, che preme per uscire… Da anni gli inquilini e i proprietari che si erano succeduti in quella casa di Reykjavík si sentivano inquieti, senza un motivo apparente. Finché un giorno, in seguito a un banale incidente domestico, nel seminterrato ha luogo una macabra scoperta: dietro una parete viene rinvenuto uno scheletro umano. L’ex agente Konráð, vedovo e con una vita in pezzi che sta provando a ricostruire, si interessa subito all’indagine, ma la situazione è molto complessa. C’è una talpa in polizia e il suo contatto si dimostra più avaro di informazioni del solito, perciò stavolta è costretto a cavarsela da solo: ancora non sa che le ricerche lo porteranno vicinissimo a scoprire finalmente l’assassino di suo padre, un caso irrisolto che lo tormenta da sempre. In un noir cupo e sfaccettato, passato e presente si intrecciano in un groviglio che sembra capace di soffocare tutti, perfino lo stesso Konráð. Ma la verità viene sempre a galla, inchiodando alle proprie responsabilità chi sperava di poter dimenticare una terribile colpa.
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