Gerard De Villiers - L’oro di Mosca (2024)
Due anni dopo la caduta del Muro e due mesi dopo il putsch contro Gorbaciov, il potentissimo Arcady Iacolev sa che l'URSS sta per implodere. Per non affondare insieme all'intera nomenklatura deve agire in fretta e brutalmente. Nei paradisi fiscali di mezzo mondo sono custoditi miliardi di dollari frutto del sistematico saccheggio del paese messo in atto da alti dirigenti sovietici. Solo quattro persone sono al corrente dei trasferimenti clandestini all'estero, e Iacolev ha i minuti contati per impadronirsi dei relativi documenti e fare pulizia, prima di salire sull'aereo che lo porterà in salvo. Tempo dopo, Eltsin ha bisogno di recuperare quell'enorme quantità di denaro per finanziare il difficile cammino verso la democrazia, e a Washington si considera un obiettivo strategico aiutare l'ex nemico storico. Anche perché si dice che Iacolev, grazie ai suoi fondi illimitati, pianifichi di appoggiare un pericoloso estremista alle prossime presidenziali russe. Una prospettiva da scongiurare a qualsiasi costo. Alla CIA non hanno dubbi che l'uomo giusto per dare la caccia al fuggitivo, rifugiatosi sotto falsa identità su un'isola caraibica, sia Malko Linge. Un privilegio discutibile per il Principe delle Spie, visto che gli ultimi due agenti inviati dal Cremlino sono finiti in pasto agli squali.
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