Lavorando silenziosamente, lontano dalle grancasse pubblicitarie dei congressi e dei premi, Bob Shaw ha contribuito forse più di ogni altro, negli ultimi anni, a mantenere la letteratura fantascientifica su alti e rigorosi livelli d'invenzione. "Cronomoto" nel 1971, "Uomo al piano zero" nel 1972, "Altri giorni altri occhi" nel 1973: a ciascuno di questi corrisponde una trovata memorabile, sviluppata secondo il filo di una logica perfetta e nello stesso tempo di un'estrema ricchezza figurativa. Quanto poi al suo ultimo romanzo , si badi che non a caso lo pubblichiamo in questo numero doppio, insieme al suo primo, per celebrare il 25° Anniversario di Urania. Quei lettori, vecchi e nuovi, che cadono a volte nel luogo comune di esaltare la fantascienza di un tempo contro quella di oggi, lo leggano... E poi ci sappiano dire.