Nel sottosuolo di Chicago, come sotto ogni metropoli, s'intersecano e si sovrappongono due gigantesche reti idriche: quella dell'acqua potabile e quella del liquame delle fogne. Sennonchè l'acqua proviene dallo stesso serbatoio in cui sboccano le fogne: il lago Michigan. E questo ha creato problemi che solo miracoli d'ingegneria, verso la fine del secolo scorso, hanno permesso di risolvere. Interminabili gallerie e canali sotterranei, enormi tubature di cemento con migliaia di chiuse e di saracinesche, immense centrali di filtraggio e di pompaggio, costituiscono, a giusto titolo, un vanto per la città. Ma fin dal 1908 un oscuro giornalista, G. Daulton, capì che la situazione si prestava a mostruosi sviluppi, e scrisse la prima storia di fantascienza sull'argomento. A sessant'anni di distanza seguì "Dalle fogne di Chicago" di Thomas e Wilhelm, la terrificante saga fantaecologica che nessuno dei lettori di URANIA avrà dimenticato. E oggi...