Rey Pierre - Il greco (1974)

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Questo romanzo è un "colossal" dell'intrigo e dell'avventura, più autentico della stessa realtà che racconta, dove palate di miliardi, dall'inconfondibile odore di petrolio, servono ad alimentare fuochi d'artificio amorosi, segrete e oblique debolezze, regali da togliere il fiato. Il protagonista, uno dei più grossi armatori di questo secolo, uomo dal cervello rapido come un calcolatore, dalla mano sicura su redini che governano un impero economico dove non tramonta mai il sole, è Socrate Satrapulos, moderno Creso nato nelle miserabili "bidonvilles" di Atene e conosciuto in tutto il mondo come il Greco, alias S.S. per gli amici. Gli si contrappone come rivale di pari potenza economica e ambizioni erotiche Herman Kallenberg, suo cognato, un colosso tutto muscoli e aggressivo come un mastino. I due si affrontano e si misurano in una lotta a coltello, dove tutti i colpi bassi, come rubarsi le mogli o soffiarsi gli affari, sono permessi. Attorno a questi due campioni, turbina tutta la spettacolare scenografia del Jet-Set internazionale, osservata con sfrontatezza fin nelle sue pieghe più gelose e recondite: miliardari, uomini politici di mezzo globo, mattatrici del mondo della musica, veggenti profetanti a suon di milioni, nababbi sauditi dal petrolio facile (o difficile), Rolls Royce come panfili, panfili come musei galleggianti. Leggere "Il Greco" sarà come vivere in quegli ambienti, respirare un po' di quell'atmosfera, viaggiare fra le capitali del piacere (Parigi, New York, Roma, Atene), visitare le stupende isole della Grecia, i nights più alla moda, partecipare ai più sfrenati balli in maschera. Ma sempre campeggia, sbalzata in tutto tondo, la figura di Socrate Satrapulos: è lui l'eterno vincente di qualsiasi partita, perché è nato per essere il solo grande campione e avere dalla vita tutto il meglio: dall'amore burrascoso con una famosa e viperina pianista, Olimpia Menelas, greca come lui, a quello di una delle più ambite e preziose vedove d'America, Peggy Belmont, il cui marito, futuro presidente degli Stati Uniti, è stato ucciso da una fucilata durante il suo giro elettorale. Il romanzo di Rey, scritto con un ritmo indiavolato, vivace fino all'impertinenza, carico di trovate, di gustoso umorismo e di colpi di scena ad ogni capitolo, si legge tutto d'un fiato,e mai come questa volta il modo di dire è veramente appropriato.