“Uno scrittore prende la vita che immagina a un certo punto del suo percorso e la lascia a un altro. Nemmeno una storia che va dalla nascita alla morte è definitiva: quale accoppiamento, tra chi, ha causato l’ingresso in scena, quali conseguenze seguono l’uscita di scena... Queste cose sono una parte della storia che si è scelto di non raccontare. Per quanto la situazione possa essere sedimentata, determinante, persino ovvia, non potrebbe risolversi diversamente? In questo modo, non in quello. C’è scelta nell’imprevedibilità degli esseri umani: le forme della narrazione sono arbitrarie. Esistono finali alternativi. Li ho sperimentati, qui, per me.” Tratto da Beethoven era per un sedicesimo nero, pubblicato da Feltrinelli.
BACKIN UPERA
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