"L'ira senza il fuoco è come una spada senza il braccio che la comanda"- Detto di un nano del fuoco di Esequin. Uar-Elleja strappa così dalla sua bella chioma argentata tre crini per poi sostituirli alle corde del proprio strumento musicale. Riprende posizione e, flessa sulle gambe, arpeggia le dita sui nuovi filamenti con la stessa delicatezza con la quale s'increspa la superficie d'uno stagno, producendo apparentemente nessun suono. Proprio con il silenzio risponde quella lira, ma un silenzio che all'udito della stirpe elfica risuona come tombale eco, prorompendo e sfociando in una rapsodia dalle tinte forti.
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