Primo secolo avanti Cristo. Il forte di Mitilene è circondato dall'oscurità e da un silenzio irreale. Non sembra esserci traccia dei ribelli che poche ore prima hanno scatenato un'improvvisa e sanguinosa rivolta. Di colpo il sibilo di cento frecce squarcia l'aria: la rappresaglia dei centurioni romani è iniziata. Sotto una pioggia di dardi infuocati, un giovane ufficiale riesce a entrare nel forte. È Giulio Cesare. Da quel momento nulla potrà fermarlo. La lunga prigionia nella cella putrida e buia di una nave pirata avrebbe fiaccato le membra a chiunque, ma non a lui, che ne esce più forte nel corpo e nello spirito. Sciocco il Fato che si illude di abbatterlo fronteggiandolo con più dure prove: non sa ancora che la sua corazza si indurisce ad ogni sferzata. Così, nulla può contro la sua furia l'esercito di Mitridate, il re del Ponto che, incautamente, ha osato sfidare la supremazia della Repubblica sul Mediterraneo. Quando torna a Roma vincitore, Cesare ritrova l'abbraccio della moglie Cornelia e l'amicizia di Marco Bruto. Ma le sue gesta non gli hanno guadagnato solo rispetto e fama: sono infatti in molti a temere la sua ascesa. E molti sono disposti a tutto pur di impedirla.
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