Georg Groddeck - Il libro dell'Es. Lettere di psicoanalisi a un'amica (1983)
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Medico famoso, uomo affascinante e paradossale, Georg Groddeck fu il primo che si valse dei metodi psicoanalitici nella cura delle malattie organiche; fu anche il solo, tra i pionieri della psicoanalisi, a non voler mascherare quella componente fantastica di guaritore e mago che deve esserci in chi opera sulla psiche dell’uomo. Groddeck diffidava delle teorie troppo rigide, era insofferente a ogni gergo tecnico e mai avrebbe rinunciato alla sua fantasiosa ironia. È naturale perciò che la sua opera più nota, Il libro dell’Es, pubblicato per la prima volta a Vienna nel 1923, sia il meno accademico, il meno ortodosso, tra i testi salienti della psicoanalisi. Trattato psicoanalitico sotto forma di romanzo epistolare, dove si alternano malizia, tenerezza e ironia, Il libro dell’Es è un carteggio tra il medico-psicoanalista Patrik Troll e una sua amica. In un linguaggio diretto e spregiudicato, Groddeck espone la propria concezione sull’inconscio, da lui denominato «Es», termine che venne adottato anche da Freud. L’Es è uno spiritello maligno e onnipotente che, contrapposto all’Ego razionale e cosciente, fa agire l’uomo a dispetto della propria razionalità. Le lettere contenute nel volume sono dimostrazioni delle teorie groddeckiane, della forza e delle imprevedibili capacità del nostro Es. I temi sono quelli «classici» della masturbazione, dell’incesto, delle fantasie sul parto e sul coito, ma non sono mai un’esposizione dottrinale: in ogni pagina fioriscono gli aneddoti, episodi apparentemente incredibili accorsi a pazienti beffati dal loro Es, la vera intima realtà negata all’essere umano. A distanza di 60 anni dalla sua prima edizione questo libro non ha perso nulla del suo mordente, anzi alimenta l’interesse per l’aspetto non tradizionale della psicoanalisi, per il linguaggio del corpo, per quanto di occulto e di affascinante c’è in natura. Una lettura scorrevolissima e divertente, essenziale in una biblioteca completa.
Georg Groddeck nacque a Bad Kosen (Germania) nel 1866. Ultimo figlio di un medico, studiò medicina a Berlino, dove fu discepolo di Ernst Schweninger, ideatore di una terapia basata sulle diete e sui massaggi. Quando si trasferì a Baden-Baden, nel 1897, fondò una clinica che nel giro di pochi anni divenne celebre e attirò pazienti da ogni parte d’Europa. Le sue esperienze cliniche e soprattutto la scoperta dell’importanza che i simboli possono acquistare nella vita delle persone, lo avvicinarono, senza che se ne rendesse conto, alla psicoanalisi. Nel 1917 scrisse una lettera a Freud dichiarandosi convertito alla psicoanalisi e da qui iniziò tra i due un’amicizia che durò tutta la vita. Nel 1921, grazie all’appoggio di Freud, Groddeck pubblicò un romanzo psicologico Il cercatore di anime e nello stesso anno iniziò Il libro dell’Es, pubblicato due anni dopo, che affascinò Freud e consacrò Groddeck «analista selvaggio». Morì nel 1934.
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