Paolo Salandini - La permanenza e l'inquietudine (2024)
Il libro propone una stimolante quanto insolita rilettura di alcune delle tappe fondamentali del pensiero filosofico - da Anassimandro a Nietzsche, da Eraclito a Cartesio a Hegel, fino a Husserl, Merleau-Ponty, Derrida e Ricoeur - sviluppando nel contempo una penetrante riflessione sulla filosofia stessa. L’asse generale di questa storia della filosofia “obliqua”, unica nel suo genere, è la tensione polare tra permanenza e inquietudine presente nell’origine stessa del discorso filosofico e continuamente operante: “La dialettica tra permanenza e inquietudine, come ciò che definisce la presenza stessa dell’uomo al mondo, mette in luce la quiete/non-quiete dell’esistere, l’incessante sorgere e decadere della vita insieme all’irruzione dell’imperituro nell’effimero, quell’amore inquieto ma resistente che accompagna il destarsi e l’assopirsi dell’essere”.