Vincent Bevins - Se noi bruciamo. Dieci anni di rivolte senza rivoluzione (2024)
Il decennio 2010-2020 ha visto scoppiare un numero di rivolte che non ha paragoni nella storia recente, ma come mai nessuna di queste ha portato a una vera e propria rivoluzione? Negli ultimi anni si è risvegliata un po’ ovunque nel mondo una grande voglia di cambiare le cose: da piazza Tahrir e le cosiddette primavere arabe a Gezi Park in Turchia, dai giovani che hanno inondato le strade in Brasile e in Cile a quelli di Hong Kong. Eppure dopo tutte queste esplosioni di sacrosanta rabbia, di fronte a ingiustizie intollerabili, spesso non è cambiato quasi nulla. Anzi, molte volte la situazione è persino peggiorata: i pieni poteri a Erdoğan in Turchia, l’elezione di Bolsonaro in Brasile, l’ascesa di al-Sisi in Egitto. Bevins ci racconta le ambizioni, le speranze e le delusioni di una generazione che per un attimo ha pensato di poter davvero diventare il motore della storia. Attraverso le parole di chi ha preso parte alle rivolte ci mostra il volto multiforme di proteste diversissime tra loro ma accomunate dall’urgente bisogno di ribellarsi a un’élite di governo distante e indifferente alla vita delle persone. E accomunate poi da alcune caratteristiche: spontaneismo, rifiuto della gerarchia, diffusione dei contenuti attraverso i social. Ma può una rivolta che ambisce a ribaltare le istituzioni essere tanto volatile e non immaginarsi una struttura di comando? Può avere un’idea solo vaga di come riempire il vuoto che genera ogni rivoluzione? Possono le buone intenzioni da sole resistere alla reazione furibonda di un potere che si sente minacciato? Sono tutte domande a cui bisogna provare a dare risposta, per quanto possa essere dolorosa e complicata, nella speranza che gli errori e le piccole conquiste di una stagione di grandi sogni possano essere il primo passo per costruire un domani migliore.
Gli utenti del Visitatori non sono autorizzati a commentare questa pubblicazione.