Un titolo provocatorio, ma neppure troppo. Non si tratta solo di una metafora. Il culo è ovunque, nel linguaggio e nella cronaca. Perché, quando e come l'Italia è precipitata nel cul de sac di un presente e di un futuro tanto nebulosi e atterrenti? Partendo da una domanda tale da far tremare i polsi a più generazioni, l'autore cerca risposte indietro nel tempo, dal secondo dopoguerra in poi. Il fine è quello di approntare un manuale di deberlusconizzazione che riguardi un po' tutti, compresi i sedicenti avversari del Caimano e quella porzione ampia di italiani che gli ha votato contro comportandosi come lui. La falla colossale sembra oggi solo economica, ma il buco è culturale e va oltre il presente, nel paese dei leccaculo. Per uscire da quella che Beha definisce una pace incivile, c'è bisogno di una nuova responsabilizzazione, per tornare avanti, e costruire il partito che non c'è.
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