l due commenti – quello lungo e quello breve di Abhinavagupta – al tantra detto la “Trentina della Suprema“, (o, anche, “Trentina Suprema“), Parā Trimšikā, sono fra le opere più difficili del grande pensatore scivaita del X-XI secolo. Questa loro intrinseca difficoltà è parzialmente responsabile della scarsa attendibilità delle due uniche edizioni di questi commenti, pubblicati per cura delle due “Kashmir Series of Texts and Studies”. Per tradurre e, prima di tutto, per intendere, indispensabile, dunque, ricorrere a nuovo materiale manoscritto. E così ho fatto. La traduzione presente del commento breve – la prima, in senso assoluto – è anche un poco un’edizione critica del testo, da me collazionato sull’unico manoscritto intero che conosca di quest’opera, scritto in caratteri telegu, e conservato nella biblioteca di Madras, n. 15335.