Poco prima di morire, Erich Fromm ha raccolto i saggi qui pubblicati che costituiscono un testamento spirituale, la summa della meditazione di una vita. Il leitmotiv è la “disobbedienza ", da intendersi come rifiuto della disumanizzazione in atto nelle società, capitalistiche e non, tecnologicamente avanzate. Il loro prodotto è l’ “Homo Consumens ", realizzato in Occidente e in via di rapida formazione all’Est: l’individuo senza volto, eterno lattante dedito al consumo e al possesso, solitario, annoiato, ansioso. L ’ “utopia " che Fromm contrappone a questa triste realtà è quella di uni ’esistenza umana degna, perché piena, ricca di significato e di aperture verso gli altri: il progetto meraviglioso di una vita non alienata, dove l’istanza umana prima che politica di Marx si unisce alle dirompenti scoperte di Freud. Nell ’estremo messaggio di Fromm tutto ciò si attua attraverso la disobbedienza ai poteri di morte dello Stato-azienda moderno e con l’opposizione ai complessi industrial-militari dei due blocchi che tengono sospesa sull’umanità la minaccia della guerra atomica. Con l’accorato e rivoluzionario richiamo alla “coscienza critica ", che è atto di libertà e non mera ribellione finalizzata alla violenza, Fromm ci indica come diventare possessori di ragione e di amore, anziché sconfitti e avviliti accumulatori di cose e odio. Perché la liberazione dell ’uomo non è possibile senza infrangere le catene della paura, del conformismo e del terrore.