Il mondo è pieno di conflitti, ma alla frontiera della lingua non si vedono mai nemici: parlarsi è il ponte che unisce. E poi la parola è anche un investimento nella conoscenza, l’unico che non perda valore nel tempo, anzi, l’acquisti. “Sulla punta della lingua” è il risultato della ricerca ed è lo spunto per una proposta: la proposta qui delineata per rendere sempre più universale la lingua nazionale. Perché l’italiano è un patrimonio dell’umanità e non più un tesoro dell’Italia, solamente. L’italiano è un diritto del mondo e l’Italia ha il dovere di assicurarlo alle generazioni che verranno. Anche questa è una convinzione che mi ha mosso nell’avventura linguistica oltre ogni muro e già nel domani.