Leonida e i suoi 300 Spartani sono caduti alle Termopile ma il loro sacrificio non è stato vano: i Greci hanno avuto il tempo di costituire un esercito e di evacuare le zone minacciate dai Persiani del gran re Serse. E mentre Temistocle ed Euribiade, i due comandanti della flotta, attendono il nemico nei pressi dell'isola di Salamina, ad Atene è rimasto solo un pugno di difensori, asserragliati sull'Acropoli. Tra loro, Basilide e Labda, due profughi delle città greche d'Asia sotto il dominio persiano, e Diceo, un reduce delle Termopili.