Hail to the Chief è l’inno che viene suonato – e può essere suonato – solo per il presidente degli Stati Uniti in persona. E’ la colonna sonora del massimo potere americano. Solenne e marziale allo stesso tempo, accompagna i passi del presidente che scende la scalinata della Casa Bianca e l’incontro della First Lady con un ragazzone biondo del servizio segreto. Quando il capo dell’esecutivo è occupato altrove, il patriottico ragazzone si lascia convocare di buon grado nella camera da letto presidenziale dove, all’ombra del Gran Sigillo, rinverdisce le glorie dei pionieri tenendo su di morale la più importante delle figlie della rivoluzione americana. Il presidente è come un padre comprensivo, ma anche severo, e quando trova il ragazzone nella sua camera da letto, con sua moglie, e per di più con ai piedi un paio dei suoi calzini, se a un presidente degli Stati Uniti è permesso – come a tutti i comuni mortali – di veder rosso, lui lo vede. E uccide il patriottico ragazzo. Poco male. Il ragazzo fa parte della famiglia ufficiale e farne scomparire il cadavere è cosa da niente. L’importante è che il capo dell’esecutivo la faccia franca. Per il bene degli Stati Uniti, naturalmente, e per quello di tutto il mondo libero.