Una cosa è essere poveri in una società fondata sul lavoro e con un regime di piena occupazione, un'altra è essere poveri in una società in cui le identità individuali e i progetti di vita si costruiscono a partire dai consumi e non dal lavoro e dai profili professionali. Un tempo essere povero significava essere disoccupato. Oggi la povertà è legata maggiormente ai livelli di consumo. Il modo in cui la condizione di povertà viene sperimentata e l'esistenza di prospettive concrete di superarla costituiscono una differenza "che fa la differenza". Il volume illustra i termini del cambiamento e le sue conseguenze, individuando le strade da percorrere per far fronte alle questioni sociali del welfare, della marginalità e dell'occupazione.
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