Per molte delle persone che le stanno intorno, Giulia, diciassettenne dall'apparenza timida e fragile, è la "ragazza strana", forse perché sembra sempre nascondersi dentro felpe oversize o fare di tutto per non essere notata. In effetti, molto spesso Giulia sparire lo vorrebbe davvero, almeno così non dovrebbe sopportare gli infiniti battibecchi dei suoi genitori, perennemente in disaccordo su cosa sia più giusto fare e non fare per la figlia in questa delicata fase della vita (come se lei non avesse diritto di parola al riguardo); o fare i conti con una sorella con la quale, da quando è fuggita letteralmente in Inghilterra per motivi di studio, ha perso totalmente la complicità di un tempo; o fingere di non soffrire nel vedersi bullizzata oppure ignorata dai compagni di classe. Per fortuna esiste il Challenger, un gaming bar dove può nascondersi e dedicarsi alla sua più grande passione: League of Legends. Un rifugio nascosto al resto del mondo dove nessuno la giudica o pretende di insegnarle come è giusto che lei sia o si senta. Giulia poi è incredibilmente brava pur essendo una player amatoriale e, grazie a questo suo talento, un giorno ha la possibilità di partecipare a un torneo in cui viene notata dallo staff di una importante gaming academy che le fa una proposta a cui nessuno potrebbe dire di no. Per Giulia, però, accettare non è così facile. Questo significherebbe trasformare un hobby solitario, condiviso per i pochi minuti di una partita con degli sconosciuti, in qualcosa di serio.
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