Un rettangolo di trecentosessanta chilometri quadrati chiuso tra il confine egiziano, il mare e i reticolati che lo separano da Israele. Novecentomila palestinesi vivono lì, ammassati in cubi di cemento surriscaldati, tra cumuli di immondizie che bruciano giorno e notte. Ed è lì, nel più grande campo profughi al mondo, che l'agente della CIA Herbert Boss deve incontrare un informatore, nome in codice Charlie, in possesso di notizie vitali per gli Stati Uniti. Ma ad attenderlo nel dedalo di vecchie case e stradine buie, invece del suo contatto c'è una morte atroce. Al suo posto viene chiamato Malko Linge, con l'incarico di rintracciare Charlie e di scoprire quale nuova minaccia stia per materializzarsi dalla polveriera mediorientale. Rischi dell'operazione? Innumerevoli. Avventurarsi a Gaza, dove chiunque non sembri un arabo è guardato con odio come un sospetto sionista, sotto il fuoco incrociato dei soldati di Tel Aviv, dei miliziani di Hamas e di feroci gruppi terroristici, lascerà al Principe delle Spie ben poche chance di sopravvivere. Più o meno come una passeggiata su un terreno minato.
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