Jean-Luc Bannalec - Segreto bretone (2024)
Brocéliande! Quanta storia, in un solo nome. L’ultimo regno delle fate, il cuore favoloso della Bretagna, la foresta in cui sono nati alcuni fra i miti più duraturi nella storia dell’umanità, la cui origine si perde nelle nebbie del tempo. È qui che sono ambientate le più belle vicende di re Artù, qui che l’ardito Lancillotto rompe l’incantesimo della maga Viviana, ed è sempre qui che il commissario Dupin – unendo l’utile al dilettevole – si reca in visita insieme agli ispettori Riwal e Kadeg e alla preziosa assistente Nolwenn. Era da tempo che i quattro progettavano una gita insieme, ma Dupin ha colto l’occasione anche per un incarico non ufficiale: raccogliere informazioni su un caso irrisolto per conto della polizia di Parigi. Peccato che l’uomo che Dupin dovrebbe interrogare, Fabien Cadiou, uno dei massimi esperti della leggenda arturiana, viene ritrovato morto in casa sua per un colpo d’arma da fuoco. Ben presto la conta dei cadaveri aumenta e, nonostante le sue resistenze, il caso viene definitivamente affidato a Dupin. Così, il gruppo investigativo improvvisato – al punto che il commissario è costretto a prendere appunti sul libretto della sua Citroën – si mette all’opera, per scoprire che le vittime avrebbero tutte dovuto partecipare a un convegno presso il Centre de l’Imaginaire Arthurien. E che ognuno degli studiosi del Centro ha un proprio tornaconto, non sempre rispettoso della magia del luogo. Il fascino e l’incanto della foresta si tingono così di una luce oscura, maligna. Ostile
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