Viola Fischerová - Fertile solitudine (2024)
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Per la prima volta in Italia una poetessa praghese amica di Bohumil Hrabal. La ricca dimensione spirituale dei versi contenuti in Fertile solitudine, sullo sfondo di una età senile di cui si rifiuta lo stereotipo sociale, non esclude una sensualità a tratti prorompente, impetuosa. Viola Fischerová, due volte vedova, non abbandona i toni elegiaci nel ricordo dei compagni di vita perduti, ma recupera qui una femminilità completa, quasi per paradosso nutrita e potenziata dalla solitudine. Viola Fischerová (Brno 1935 – Praga 2010) è stata autrice di poesie e racconti, traduttrice, sceneggiatrice e regista radiofonica. La sua prima raccolta di poesie, Propadání (Sprofondare), scritta nel 1957, non fu autorizzata e andò perduta; ne rimangono solo alcuni versi che Bohumil Hrabal ha citato in epigrafe e nel titolo del suo libro Inserzione per una casa in cui non voglio più abitare (Einaudi 1968). Dopo l’invasione militare che nel 1968 pose fine alla cosiddetta “primavera di Praga” si è trasferita all’estero (ha vissuto a Basilea, Monaco, Augusta), rientrando a Praga solo nel 1994.