Mordecai Richler - Quest'anno a Gerusalemme (2024)
Da bambino, sessant’anni prima di diventare Barney Panofsky, Mordecai Richler aveva l’assoluto divieto di accendere o spegnere la luce, rispondere al telefono o ascoltare la radio di sabato. Nei giorni che precedevano Yom Kippur era costretto a farsi roteare un pollo sopra la testa per scaricare sul terrorizzato animale i peccati dell’anno trascorso. A tredici anni, diventato ormai un «apikoros», un miscredente, si convertì alla fede laica, socialista e sionista di Habonim, i Costruttori, ansiosi di approdare quanto prima in Palestina e fondare uno Stato ebraico. Alla fine, Richler non emigrerà nella Terra Promessa. La visiterà due volte, nel 1962 e nel 1992, incontrandovi turisti americani di mezza età, coloni della Cisgiordania, giornalisti dissidenti, fondamentalisti cristiani in trepida attesa della battaglia nucleare fra il Messia e l’Anticristo nella piana di Armageddon, vecchi compagni di Habonim. «Quest’anno a Gerusalemme» è il romanzo – intessuto di ricordi, rimpianti, incontri casuali, telefonate nella notte, dolorose rivelazioni – di un sogno giovanile e delle amicizie perdute.
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