Ogni mattina mi sveglio e so che ruolo devo interpretare, chi devo essere, cosa le persone si aspettano che io sia.
Sono Jamie, il campione.
Sono un esempio di forza e determinazione, di integrità e di lealtà.
Sono il loro idolo e sono invincibile.
E poco importa se la sera, quando rientro nel mio appartamento, tutto mi sento fuorché un campione. Perché quando i riflettori si spengono e la folla si placa ed io resto solo con me stesso, torno a essere semplicemente me.
Ma cosa succede se poi qualcuno inizia a capire? Se qualcuno non ci crede alle tue stronzate, se qualcuno inizia a cercare qualcosa di più di quello di cui tutti si accontentano?
Cosa fai quando incontri l’unica persona che sa dove guardare e come farlo?
Le permetti di riportare in vita quello che non esiste più anche sapendo che vorrà dire la fine o continui a nasconderti, sperando che non scavi così a fondo tanto da ritrovarne ogni resto?
Sono Jamie Murray e sto per dare il via a questa partita e anche se so che sarà una di quelle sfide che segneranno per sempre la tua carriera, io giocherò con l’intenzione di perdere.
Perché so di doverlo perdere.
Non tornerò mai indietro.
Neanche per amore.
Neanche per il suo.
Gli utenti del Visitatori non sono autorizzati a commentare questa pubblicazione.