Da Kant a Derrida, da Schopenhauer a Heidegger, da Nietzsche a Ricoeur e a
Vattimo, il volume presenta una serie di testi fondamentali per comprendere il rapporto
tra l'estetica moderna e l'architettura. Nel percorso che l'architettura ha compiuto
dalla nascita dell'estetica nel Settecento fino ai giorni nostri, vediamo come essa,
inizialmente esclusa dalle "belle arti", e considerata gradino più basso tra le arti
nella prima metà dell'Ottocento, assuma nel Novecento una nuova centralità per la
riflessione estetica. Se da un lato l'architettura rischia così di diventare l'arte
suprema dell'estetizzazione della quotidianità, e l'architetto l'erede della
volgarizzazione del mito moderno del genio, dall'altro essa offre oggi all'estetica
l'opportunità di ridefinire il proprio statuto, ripensando la questione dei bisogni
dell'essere umano, e ripensando la stessa bellezza come un peculiare bisogno.
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