Grazie al fortunato libro che gli ha dedicato Marguerite Yourcenar, alla splendida villa da lui costruita presso Tivoli, e al Vallo che fece erigere in Britannia «per tener separati i barbari dai romani», l’imperatore Adriano è ben noto anche a quanti conservino solo ricordi scolastici della storia romana. Si potrebbe forse dire che, presso il grande pubblico, la sua popolarità eguaglia in positivo quella negativa di Nerone: famigerato, quest’ultimo, come incendiario, assassino della moglie e della madre, persecutore dei cristiani; mentre il nome di Adriano - un esteta dai modi in fin dei conti semplici, restauratore della disciplina militare, filantropo attivamente impegnato per il benessere dei sudditi, amante delle arti e poeta - evoca un periodo di sostanziale benessere e pace, noto come l’età d’oro dell’impero.