Agli albori nebulosi della nostra era appare un corteo di mitiche figure i cui lineamenti imponenti e sovrumani potrebbero popolare le pareti e il soffitto di un'altra Cappella Sistina. Il loro aspetto e i loro gesti, le parti che sono state loro assegnate, il dramma che rappresentano, potrebbe suscitare immagini diverse da quelle bibliche, a cui è stata abituata l'immaginazione dello spettatore, immagini tuttavia a lui stranamente familiari e toccanti in modo inquietante. La scena sarebbe la stessa, il tema ugualmente trascendente: la creazione del mondo, il destino dell'uomo, la caduta e la redenzione, la realtà iniziale e quella finale. Ma quanto più numerosi sarebbero i personaggi, quanto più bizzarro il simbolismo, quanto più strane le emozioni!
Quasi tutta l'azione si svolge nell'alto, nel regno divino o angelico o demoniaco, un dramma di personaggi pre-cosmici nel mondo soprannaturale di cui il dramma dell'uomo nel mondo naturale non è che un'eco lontana.