Alberto Sordi, M. Moscati - Ammazza che fusto! (1995)

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Sono cinquant'anni, ormai, che noi italiani godiamo di un singolare privilegio: quello di vederci scorrere sullo schermo cinematografico rappresentati a tutto tondo da un singolarissimo e inimitabile attore che sa come nessun altro interpretarci al meglio e al peggio di quella che è la nostra natura più profonda: Alberto Sordi. Coraggiosi e vigliacchi, furbi e ingenui, mammoni incorreggibili e seduttori velleitari, falsamente innocenti e apparentemente astuti, Sordi ha saputo ricreare nei suoi film un mondo - il nostro mondo - nel quale non possiamo fare a meno di riconoscerci (con fastidio, con irritazione, con rabbia e, perché no?, con divertimento) e con il quale siamo inesorabilmente costretti a fare i conti. Ma al di là di tutto questo, rimangono le battute e le geniali invenzioni di un grande comico che ha saputo osservare la realtà che ci circonda con un occhio lucidissimo, salvo poi ricrearla estremizzata a livelli grotteschi che non per questo, però, la rendono meno reale. In questo libro il lettore, l'appassionato di cinema, il fan dell'Albertone nazionale ritroveranno il «meglio» di quanto Sordi ha creato in cinquant'anni di onorevole servizio: dalle macchiette radiofoniche come Marío Pio e il Conte Claro agli incredibili e grotteschi personaggi dei suoi film, dai mitici Compagnucci della Parrocchietta ad un teatrino surreale e irresistibile, a canzoni che anticipano il presente sconfinando nell'assurdo.