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Cosa pensa un mafioso? Quali espressioni usa quando prega, quando ama, quando uccide? È a queste domande che Vincenzo Ceruso tenta di rispondere, lasciando la parola ai soldati e ai generali di Cosa Nostra, per condurci in una realtà in cui il peso di ciò che si dice raramente è inferiore a quello delle azioni commesse. Scopriamo allora cos’è la messa a posto per gli imprenditori, cosa si intende per chiesa, chi sono gli scappati, quanti papelli hanno scambiato con i rappresentanti dello Stato, quali regole sanciscono chi può essere combinato nel sodalizio e chi va posato, quali dinamiche intercorrono tra famiglia di sangue e famiglia come ordinamento giuridico…
Perché la mafia non è solo silenzio e omertà, ma un mondo in cui si muore per una parola non detta o per un’altra pronunciata nel modo e nel momento sbagliato. E poi ci sono le espressioni che usiamo noi per riferirci alla mafia, per destreggiarci nel complesso universo dell’associazione criminale: terzo livello e borghesia mafiosa, entità esterna e mafia imprenditrice, pista interna e professionisti dell’antimafia. Analizzando in modo sistematico e rigoroso il linguaggio della mafia e attorno alla mafia, il Dizionario mafioso-italiano italiano-mafioso guida il lettore nel sottomondo dell’organizzazione criminale più pericolosa del nostro Paese e aiuta a orientarsi in un dibattito che, per sua natura, non può essere appannaggio esclusivo degli addetti ai lavori.
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