In Réhumaniser le droit, un saggio sia per gli avvocati sia per il grande pubblico, l’autrice descrive il processo avanzato di disumanizzazione del diritto, basato sul culto della ragione e sulla svalutazione delle emozioni (evidente davanti a norme sempre più artificiali, pensiero legale autoreferenziale, avvocati burocratici, giudici robotici, popolo smobilitato). In realtà, questa tecnocrazia legale è solo una pericolosa illusione. Come ben sappiamo, il disprezzo per gli affetti è una strategia destinata al fallimento e la cronaca ce lo dimostra, presentandoci molte manifestazioni del ritorno violento dell’emotività repressa (terrorismo, tribunale mediatico, demagogia legislativa, rivolte popolari). Impariamo finalmente dalle nostre esperienze collettive riscoprendo l’irriducibile umanità del diritto e le sue virtù dimenticate. Riscopriamo la strada di un’etica giuridica dell’umiltà, della buona fede e della buona volontà.
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