Emanuela E. Abbadessa - La suggeritrice (2024)
Palermo, 1955. Ormai infranto il sogno di diventare una solista, la vita di Franca scorre sempre uguale. Il suo lavoro è accompagnare al pianoforte le alunne di una scuola di danza diretta da un’ex étoile russa, e le note, che potrebbero uscire piene di senso dalle sue dita esperte, sono ridotte lì a semplice ritmo martellante, stancamente ripetuto. Soltanto a sera, nella sua stanza, Franca si riappropria della musica, di ogni sussurro, di ogni languore di cui la sua esistenza è priva. Poi, un giorno, nella scuola di Madame entra una giovane che pare un giunco, flessibile quanto gracile, la pelle diafana che somiglia alla porcellana. E quando le mani di Franca iniziano a muoversi sulla tastiera, quel corpo prende vita, si libra in volo, le braccia sono ali, i piedi non emettono suono al contatto con la terra, il movimento nasconde e sublima la fatica. La ragazza, Cristiana, diventa cigno, e Franca ne resta incantata. In breve tra le due si crea un legame strettissimo: Cristiana adora Franca, e Franca nel prendersi cura di quella creatura dal talento straordinario, nel suggerirle la via fra gli scogli della vita, tro - va una luce che non l’ha mai sfiorata prima. L’amicizia fra le due donne è limpida, senza segreti, fino al giorno in cui Carlo, professore di Storia e appassionato d’opera, irrompe in quell’equilibrio....
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